ANALISI DI 37 SERIE DI PIASTRE DI CRISTALLIZZAZIONI

RELATIVE A PAZIENTI CON TUMORE MALIGNO DELLA MAMMELLA

                                                        Nadia Bongiorni, Maurizio Peruzzi

                                   indice:
- introduzione
- materiali e metodi
- metodo di lettura
- risultati
- discussione
- bibliografia
- Tabella 1
- Tabella 2
- Tabella 3
                                INTRODUZIONE

Dagli anni ‘30 ad opera del dottor Pfeiffer e dei suoi collaboratori e successori si utilizza, a scopo diagnostico, il metodo della cristallizzazione sensibile con cloruro di rame ed aggiunta di sangue umano diluito.

In questi anni una precisa metodica sembra esser si consolidata, mentre poco vi è di pubblicato soprattutto negli ultimi 20 anni, circa il risultato di lavori eseguiti dai diversi cristallizzatori e quindi sul confronto tra di essi.

Ci è sorto così il desiderio di eseguire un piccolo studio in cui analizzare le serie di piastre in modo quantitativo accanto a quello qualitativo, in modo da ottenere informazioni adatte ad eventuali confronti.

Ci siamo occupati di un unica patologia, il tumore della mammella, di cui avevamo a disposizione un numero sufficiente di casi con diagnosi accertata.

Ci premeva sapere se fosse possibile dimostrare ciò che l'esperienza del cristallizzatore già conosce: cioè se esiste una corrispondenza tra la clinica ed alcuni segni tipici alla cristallizzazione; se emergessero dati significativi di interesse per la più raffinata fisiopatologia antroposofica.
 Ci interessava in sintesi ottenere dei criteri-guida circa la validità della metodica considerata nei suoi diversi aspetti (tecnici, interpretativi) come eventuale premessa per future e più
approfondite ricerche.

Si tratta quindi di un piccolo contributo, di un primo lavoro da noi eseguito in questo senso e dal quale è probabile traspaia la mancanza di esperienza e familiarità a questo genere di approccio. Per questo ci scusiamo sin d'ora e ci aspettiamo il maggior numero di consigli e contributi.

MATERIALI E METODI

Si sono analizzate 37 serie di piastre (5 per ogni serie) relative ad altrettante pazienti con diagnosi di tumore maligno della mammella.

I prelievi ematici sono stati inviati da medici diversi al Laboratorio di Cristallizzazione di Milano nel periodo 1987-90 e si riferiscono a pazienti di età compresa tra 30 e 77 anni (età media 50 anni).

La lettura delle piastre è stata fatta da Bongiorni e Peruzzi separatamente 
(quindi confrontati i risultati che si sono dimostrati sovrapponibili) 
                            secondo 2.fasi:

a) osservazione delle caratteristiche generali delle piastre in base a quattro
   criteri (centro, periferia, tessuto e movimento)

b) valutazione dei segni (caldo, sclerotico, tumorale) a carico dei diversi organi o "zone".

Si è cercato inoltre di analizzare e confrontare i dati anamnestici come, menarca, parità, tipo di allattamento, abitudini alimentari e voluttuarie, utilizzo di anticoncezionali ormonali ecc., ma l'esiguità ed incostanza dei dati a nostra disposizione (tratti dalle relazioni inviate dai medici curanti) non ci ha consentito di trarre nessuna conclusione. Per lo stesso motivo non e' stato possibile valutare in maniera attendibile dati clinico-oncologici (caratteristiche istologiche) stadio e grado del tumore, eventuali procedure terapeutiche, chirurgiche e non).

                             METODO DI LETTURA

La lettura delle piastre è avvenuta per confronto con un' immagine considerata "normale" ed in due fasi:

a) Osservazione delle caratteristiche generali in base a quattro criteri: centro, periferia, tessuto, movimento.

Il centro di cristallizzazione, che è il punto di partenza di quella che sarà la figura finale, nella cristallizzazione "normale" è un punto ben definito che non coincide con il centro della piastra, ma giace al di sotto di questo.

La periferia, cioè la circonferenza determinata dall'estremità

degli aghi di cloruro di rame, appare nel "normale" in un cerchio abbastanza regolare.

Il tessuto della cristallizzazione è la trama formata dall'insieme degli aghi e mostra una qualità determinata dalle caratteristiche dei cristalli {conformazione, definizione, colore, trasparenza, lucentezza) e dal rapporto dei cristalli tra di loro.

Infine, nella piastra normale, si ricava l'impressione di un movimento regolare ed armonico che procede dal centro verso la periferia.

Il centro può essere invece indefinito e/o dislocato. Nella nostra lettura si classifica come collocato, dislocato, definito, indefinito.

La periferia può presentare irregolarità (linea a festone) e/o sfondamenti. 
Si è quindi parlato di linea periferica regolare, ir
regolare, sfondata. '

Nella nostra lettura il tessuto è stato definito come debole/fragile, regolare, irregolare, grossolano.

Il movimento infine viene qualificato come lento, regolare, caotico.

b) Lettura dei segni e delle forme d'organo.

Qualunque fenomeno di perturbazione nel regolare decorso dei cristalli dal centro verso la periferia, può essere considerato come una perturbazione dello stato di equilibrio tra le forze di risanamento e di malattia. Quindi in condizioni di salute, in teoria, non si dovrebbero osservare sulla piastra nè segni nè forme d'organo (naturalmente nella realtà qualche "segnatura” è sempre osservabile anche sulla migliore piastra poichè non si da mai un equilibrio perfetto).

Che cosa si intende dunque con i termini "segni" e "forme d'organo" ? 
Dai lavori di Pfeiffer e dei suoi successori è stato possibile descrivere una topografia degli organi, che si mostrano sulla piastra in una posizione tipica e con una forma caratteristica per ciascuno di essi, ogni qualvolta vi sia una alterazione funzionale (organico-funzionale). All'interno di queste forme o nelle diverse zone della piastra quando precise forme d'organo non siano individuabili, si possono leggere dei segni che possono avere tre fondamentali qualità e che quindi distinguiamo in 3 tipi:

 - segni caldi (formazioni stellate, irradianti)

 - segni sclerotici (tessuto caratterizzato da lacune,inclusioni, destrutturazioni, caos)

 - segni tumorali (presenza di barre trasversali).

                                     RISULTATI
Caratteristiche generali.

Dall'analisi delle piastre (Tab.1) emerge una configurazione tipica con centro dislocato ed indefinito (89% e 84% rispettivamente). La linea periferica si presenta con carattere di irregolarità e con sfondamenti in un'altissima percentuale di casi (86% e 94%). Il tessuto mostra carattere grossolano nel 24% dei casi, nel 65% è debole e solo 1'8% appare regolare. Il movimento infine, nell'8% dei casi è regolare, mentre il resto risulta equamente ripartito tra statico e caotico (46%).

Analisi dei :segni rilevati nel torace nel 100% dei casi si osservano segni tumorali e/o sclerotici in questo distretto (Tab. 2). Va citato un unico segno infiammatorio.

Valutando i soli segni sclerotici essi risultano così distribuiti: emitorace colpito 10 casi, di cui 3 con forma di mammella e 7 senza forma riconoscibile, emitorace controlaterale 11 casi, di cui solo 1 con forma d'organo e 10 aspecifici.

L'analisi dei segni tumorali rivela nel torace, la presenza di segni in 32 casi (86%) e quindi 5 falsi negativi (13%), 2 dei quali non mostreranno neppure segni tumorali extratoracici.

Nell'emitorace colpito appaiono segnali in 27 serie (68%) di cui 20 con forma identificabile di mammella (54%) e 7 senza forma specifica (18%). Nell'emitorace controlaterale si osservano segni tumorali in 25 serie (67%) di cui 17 (46%) con forme d'organo e 8 (22%) aspecifici.

Volendo infine rilevare i segni di tumore con specifica forma d'organo, i dati sono i seguenti: solo mammella colpita,? serie (24%); 
solo mammella contro laterale 6 serie (16%); 
contemporanea presenza in entrambe le mammelle 11 casi (30%).

Analisi dei segni extra-toracici (Tab. 3) I segnali infiammatori sono anche qui molto scarsi e la maggior parte di essi sono a carico del colon. I segni tumorali, 67 in totale, sono presenti nell'81% delle pazienti (30 casi), i più significativi sono presenti nel collo in 7 casi (19%), nel fegato e nell'utero in 6 casi (16%) ciascuno, ovaio destro 7 casi (19%), ovaio sinistro 13 casi (35%), sistema scheletrico 8 serie (22%). I segni riscontrati in altri organi ci appaiono meno significativi.

I segnali sc1erotico-degenerativi ci sembrano veramente numerosi, 202 in totale, presenti in 36 donne su 37 con una media di 5,4 segni/donna. Sono altamente significative le frequenze relative ad alcuni organi: fegato (80%), sistema scheletrico (72%), capo (43%)~ colecisti (43%), rene destro (40%), utero (35%). .

DISCUSSIONE

Alla fine di questo lavoro ci sembra di poter fare alcune osservazioni, ma soprattutto ci sorgono numerose domande.

A) Dall'analisi delle caratteristiche generali della piastra emerge una "tipologia cristallografica" abbastanza precisa, caratterizzata dal discostarsi dalla piastra considerata "normale" in modo molto significativo per tutti i criteri considerati.

L'impressione che se ne ricava è quella di una mancanza o deficienza di un principio ordinatore, dal punto di partenza della cristallizzazione, il centro, attraverso gli aghi sino alla periferia. Il tessuto, costituito a volte da aghi induriti e grossolani, è molto più sovente rappresentato da una trama debole, con cristalli che tendono anche a fondersi in una sorta di film indifferenziato e pallido. La forza propulsiva centrifuga, che determina il movimento, mostra un debole gesto quando non una completa mancanza di un ordine, di un disegno superiore.

E' possibile identificare una piastra "di tipo tumorale"? E' possibile correlare queste qualità cristallografiche con le caratteristiche legate alla malattia tumorale? Quanto può incidere l'età sulle caratteristiche generali della piastra?

Sarebbe interessante un'analisi comparata con un gruppo di pazienti sane, 
una sorta di gruppo di controllo.

8) Dallo studio della zona toracica. Si rileva che la percentuale di positività diminuisce progressivamente passando dalla considerazione dei segni tumorali in tutto il torace (specifici e non) (32 casi su 37), ai soli segni specificamente mammari (26 serie) ed infine a quelli della sola mammella colpita (20 casi).

La sensibilità del metodo sembra decrescere in funzione dei dettagli anatomico/topografici, viceversa risulta più precisa rispetto alla segnatura tumorale. L'impressione è che la cristallizzazione mostri un'immagine funzionale più che fisico- organica. A sostegno di questa ipotesi va citata la presenza di forme sicuramente tumorali a carico di mammelle asportate anche da mesi.

Un problema legato all’interpretazione della segnatura toracica è quello del polmone, appare praticamente impossibile discernere con certezza forme polmonari e mammarie. Anche questo aspetto meriterebbe un approfondimento. I falsi negativi, cioè le 5 serie di piastre in cui non compaiono segni tumorali nel torace, mostrano però segni sclerotico - degenerativi in sede toracica e, 3 delle 5, segni tumorali extra- toracici. In 2 serie di piastre infine mancano completamente segni tumorali, va ricordato che una di queste serie si riferisce ad una paziente assolutamente atipica, con una situazione sia cristallografica che clinica molto favorevole.

I segni caldi, infiammatori, sono praticamente assenti, salvo quell'unico caso isolato: questo è senz'altro ciò che ci si aspetta in patologie come quella esaminata.

E' infine da osservare che la presenza di "segnatura" sclerotico-degenerativa è ampiamente rappresentata a livello toracico, ma molto meno di quella tumorale (21 contro 52 segni); il fenomeno inverso è riscontrabile a livello extra- toracico
(67 segni tumorali contro 202 di sclerosi).

C) Il distretto extra-toracico presenta anch'esso un importante frequenza di segni tumorali (81% delle pazienti studiate). Emerge un interessamento degli stessi organi che la ricerca clinico - oncologica ha indicato come più frequenti sedi di diffusione a distanza del tumore primitivo, cioè ossa, fegato, ovaie, oltre natura1mente al polmone di cui si è già detto.

Colpisce inoltre l'interessamento di molti altri organi, seppur con frequenza meno significativa. A questo proposito è suggestivo il concetto moderno secondo cui la malattia è sovente generalizzata (sistemica), in forma microscopica, I a prescindere dalle dimensioni del tumore primitivo, poichè la lentezza della fase pre-clinica è tale per cui la neoplasia ha ampia possibilità di diffondersi a vari organi e tessuti a distanza.

Una menzione particolare meritano i segni di fegato; il fegato compare sempre, eccezion fatta per una serie di piastre, con segni sclerotici o tumorali: ci sembra molto significativo che l'esperienza clinica antroposofica conferisca a questo organo una particolare importanza nella patologia tumorale.

Veramente molto numerosi appaiono i segnali freddi in ambito extra-toracico; una volta ancora alla cristallizzazione appare un’immagine globalmente indurita, sclerotica, in cui i segnali infiammatori sono trascurabili (nella quasi totalità a carico del colon nel nostro studio).

Non è stato individuato invece, nessun segnale riferibile a linfonodi, riteniamo che questo sia verosimilmente da imputarsi alla tecnica di lettura e ci proponiamo di confrontarci con altri cristallizzatori su questo argomento.

                                                                                Bibliografia

I nostri risultati ci sembrano sufficientemente incoraggianti per proporre ulteriori studi allo scopo di chiarire i numerosi interrogativi posti da questo primo lavoro.

Per approfondimenti sul metodo della cristallizzazione sensibile si rimanda ad alcuni testi classici: acquisto on line alla pagina - clicca qui  -

E. Pfeiffer: Sensitive crystallization processes. A demonstration of formative forces in the blood. Anthroposophic Press, Spring Valley, New York, 1975.  

F- Bessenich: Zur Methode der Empfindlichen Kristallisation. Naturwissenschaftliche Sektion am Goetheanum, Dornach 1960.

A.e O. Selawry., Die Kupferchloride Kristallisation in Naturwissenschaft und Medizin. Gustav Fischer Verlag, Stuttgart, 1957.

                                                                                                TABELLA 1

CARATTERISTICHE GENERALI DELLE PIASTRE DI CRISTALLIZZAZIONE IN PAZIENTI

CON DIAGNOSI DI TUMORE MALIGNO DELLA MAMMELLA (N = 37)

n

%

CENTRO

 

 

                              Collocato

4

14

                              Dislocato

33

89

                              Definito

6

16

                              Indefinito

31

84

 

 

 

LINEA PERIFERICA

 

 

                             Regolare

4

11

                             Irregolare

32

86

                             Sfondamenti

35

95

 

 

 

MOVIMENTO

 

 

                            Lento/statico

17

46

                            Regolare

3

8

                            Caotico

17

46

 

 

 

TESSUTO

 

 

                            Debole/fragile

24

65

                            Regolare

4

11

                            Debole/fragile

24

65

 

                                                                                                       TABELLA 2.

SEGNATURA TORACICA IN PIASTRE DI CRISTALLIZZAZIONE DI PAZIENTI

CON DIAGNOSI DI TUMORE MALIGNO DELLA MAMMELLA (n = 37)

 

 

 

n

%

Generale: segni tumorali +  sclerotici

37

100

          segni tumorali

32

86

          segni sclerotici

1

3

 

 

 

Totale casi falsi negativi

5

14

 

 

 

Segni Tumorali

 

 

      Emitorace colpito

27

73

                con forma di mammella

20

54

                senza forma di mammella

7

19

 

 

 

      Emitorace controlaterale

25

68

                con forma di mammella

17

46

                senza forma di mammella

8

22

 

 

 

      Mammella colpita

9

24

      Mammella controlaterale

6

16

      - bilateralmente

11

30

 

 

 

Segni sclerotici

 

 

      Emitorace colpito

10

27

                con forma di mammella

3

8

                senza forma di mammella

7

19

 

 

 

      Emitorace controlaterale

11

28

                con forma di mammella

1

3

                senza forma di mammella

10

27

 

 

   

                                                                        TABELLA 3.

SEGNATURA EXTRATORACICA IN PIASTRE DI CRISTALLIZZAZIONE DI PAZIENTI

CON DIAGNOSI DI TUMORE MALIGNO DELLA MAMMELLA (N = 37)

 

Segni

 

Segni

 

Segni

 

Segni

 

ORGANI

Tumorali

 

Sclerotici

 

Infiammatori

 

Negativi

 

 

n

%

n

%

n

%

n

%

Capo

2

5

16

43

0

0

19

51

Tiroide

3

8

1

3

0

0

33

89

Collo

7

19

4

11

0

0

26

70

Stomaco

4

11

10

27

0

0

23

62

Fegato

6

16

30

81

0

0

1

3

Colecisti

0

0

16

43

0

0

21

57

Pancreas

0

0

2

5

0

0

35

95

Milza

1

3

3

8

0

0

33

89

Tenue

4

11

7

19

0

0

26

70

Colon Asc.

1

3

8

22

3

8

25

67

Colon Disc.

3

8

10

27

3

8

21

57

Rene dx

0

0

15

42

1

3

21

57

Rene sx

0

0

9

24

0

0

28

76

Utero

6

16

13

35

2

5

16

43

Ovaio dx.

7

19

6

16

0

0

24

65

Ovaio sx

13

35

6

16

1

3

15

40

Colonna vert.

2

5

8

22

0

0

27

73

Bacino (ossa)

1

3

4

11

0

0

32

85

Scheletro

5

13

15

40

1

3

16

43

Altri

2

5

19

51

1

3

15

42

Nota: la somma di alcune percentuali può non corrispondere esattamente a 100 per errori di arrotondamento.

   I nostri collaboratori e amici   Il lavoro di ricerca coi nostri clienti 

                      

                              
                                         info@cristallizzazionesensibile.it